Ebbene si, esiste anche una fisioterapia respiratoria!
la riabilitazione respiratoria è l’insieme di tecniche utilizzate per migliorare la funzionalità
polmonare in diversi quadri patologici. Deve essere inquadrata in un contesto multidisciplinare,
affiancata necessariamente da un medico pneumologo, da assistenza infermieristica ed il più delle
volte anche da supporto psicologico.
Purché si esegui un trattamento efficace e non dannoso alla salute del paziente è necessario
distinguere le patologie polmonari in 2 grandi gruppi.
Le patologie ostruttive e le patologie restrittive.
Le prime, le ostruttive, come suggerisce il nome, sono patologie che ostruiscono il flusso respiratorio e sono
per lo più patologie croniche. Da tali ostruzioni ne conseguono solitamente danni permanenti alle
strutture di scambio gassoso (acini e bronchioli).
• BPCO
• ASMA BRONCHIALE
• ENFISEMA POLMONARE
• BRONCHIECTASIE
Questo tipo di patologie sono caratterizzate da perdita di elasticità polmonare con aumentata
distendibilitá, per questo motivo si avranno maggiori difficoltà nella fase espiratoria che in quella
inspiratoria favorendo l’aumento dei volumi residui polmonari.
Avendo a che fare principalmente con malattie croniche la riabilitazione, ed il trattamento in
generale, di queste patologie sarà mirato alla diminuzione dei sintomi ad al miglioramento della
qualità della vita.
Con l’esame spirometrico la curva flusso volume apparirà ridotta dei flussi a tutti i volumi polmonari
espiratori.
Le patologie restrittive invece diminuiscono la distendibilitá polmonare compromettendone
l’espansione causando così la riduzione dei volumi polmonari e quindi dispnea.
• CHIRURGIA TORACICA
• PNEUMOTORACE
• IPERCIFOSI DORSALE
• SPONDILITE ANCHILOSANTE
• SILICOSI
• OBESITÀ
• DISTROFIE MUSCOLARI O MALATTIE NEUROMUSCOLARI
• SCOLIOSI GRAVI
Sono solo alcune patologie che possono portare ad un quadro restrittivo. Il trattamento in generale
deve essere in relazione alla patologia riscontrata.
In spirometria la curva flusso volume evidenzierà un’armonica riduzione dei volumi polmonari e
conseguente riduzione dei flussi.
Si, come per tutte le terapie ci possono essere delle controindicazioni generali alla fisioterapia respiratoria:
• PNEUMOTORACE (PNX) NON DRENATO
• ASMA IN FASE ACUTA
• SCOMPENSO CARDIACO
• EMBOLIA IN FASE ACUTA
• INSTABILITÀ EMODINAMICA
• EMOTTISI
Gli obbiettivi principali della riabilitazione respiratoria sono:
• Disostruzione delle vie aeree
• Rieducare il paziente ad un corretto utilizzo della muscolatura respiratoria
• Incrementare la resistenza allo sforzo e limitare la dispnea
nella fisioterapia respiratoria per la disostruzione delle vie aeree e per l’espansione polmonare ci si può avvalere delle seguenti tecniche:
Breathing Control (Respiro Controllato) E’ un respiro calmo, fatto a volume corrente, usando la
parte inferiore del torace, mantenendo rilassate le spalle e la parte alta del torace. Il BC è molto
importante in quanto previene il broncospasmo e l’aumento delle resistenze delle vie aeree,
permettendo pause di riposo e favorisce il rilassamento dell’utente. Queste ultime variano (come
durata) da utente a utente.
Basato sull’ipotesi che la forza di gravità facilita il trasporto di muco dalla periferia a vie aeree di
grande calibro. È necessaria l’individuazione segmentaria del ristagno secretivo dove si effettuano
percussioni o vibrazioni sulla cassa toracica per facilitare lo scollamento delle secrezioni. Importante
insegnare al paziente un modello respiratorio da utilizzare per cercare di espettorare le secrezioni
mobilizzate.
Consiste in 1 o 2 Huff, ovvero espirazioni forzate ma non violente, eseguite contraendo la
muscolatura addominale e mantenendo sia la bocca che la glottide aperta. Si parte da medi o bassi
volumi polmonari, se si vogliono mobilizzare le secrezioni più distali, o da alti volumi, se si desidera
avere un effetto a livello prossimale: l’huff è sempre combinato con una serie di B.C.
Espirazioni lente a glottide aperta in decubito laterale.
L’utente giace in decubito laterale con la regione polmonare che si intende disostruire a contatto con
il piano di appoggio ed esegue delle espirazioni lente da FRC fino a RV, tenendo bocca e glottide
aperte. Nel caso in cui l’utente non sia in grado di mantenere la glottide aperta, può essere utilizzato,
come facilitazione, un boccaglio di cartone. Questo ha una duplice funzione: gar
antire l’apertura
della glottide ed amplificare i rumori respiratori. L’espirazione deve essere lenta per evitare l’aumento
delle resistenze delle vie aeree, causato da una prematura chiusura delle stesse. Il fisioterapista può
aiutare l’utente ponendosi dal lato dorsale di questo e, utilizzando la mano e l’avambraccio caudale,
esercita, a partire dai quadranti addominali inferiori, una spinta diagonale sui visceri, mentre la
mano craniale stabilizza l’emitorace sopralaterale. Questa manovra può essere eseguita per 10/15
minuti per lato. L’utente può essere addestrato all’esecuzione in autonomia di questa tecnica.
(Active Cycle of Breathing Techniques) E’ composto da periodi di respiro controllato (BC), esercizi
di espansione toracica (TEE) ed espirazioni forzate (FET). La procedura deve essere adattata al tipo
di utente per numero di ripetizioni per singolo esercizio e una volta appresa, può essere utilizzata
dall’utente anche in maniera autonoma.
Negli utenti post-operati di chirurgia toracica o addominale viene eseguita l’assistenza alla tosse, che consta di manovre messe in atto per produrre una tosse efficace in presenza di dolore e deficit
della parete addominale dovuta all’atto chirurgico.
L’assistenza alla tosse viene effettuata tramite il contenimento della parete addominale e delle ferite chirurgiche, manualmente o con fasce/ panciere,
e accentuando la flessione delle anche, per aumentare la pressione intra-addominale, garantendo così
una migliore efficacia nella fase espulsiva. L’utente, una volta appresa la manovra, sarà addestrato alla
sua autogestione.
Thoracic Expansion Exercise (Esercizi di espansione toracica) Sono respiri profondi con
accentuazione della fase inspiratoria ed espiratoria non forzata. Dopo una espirazione passiva a
FRC, si richiede all’utente una inspirazione lenta dal naso fino a TLC, con apnea teleinspiratoria di
circa 3s, seguita da una espirazione non-forzata a labbra socchiuse. Questo comporta che:
• L’atto inspiratorio lento, a basso flusso, facilita l’espansione anche di quelle zone del
parenchima che richiedono più tempo perché l’aria le possa raggiungere;
• si parte da una espirazione non forzata a FRC, per non svuotare completamente i polmoni
durante l’esercizio;
• l’apnea teleinspiratoria fa si che l’aria si ridistribuisca dagli alveoli più pieni a quelli meno
pieni; meglio se effettuata a glottide aperta per consentire un eventuale reintegro di aria
dall’esterno;
• l’espirazione a labbra socchiuse fa si che l’utente si applichi spontaneamente una leggera
pressione positiva espiratoria
Si, i pazienti possono ripetere sia gli esercizi di respirazione diaframmatica e toracica che gli vengono insegnati, sia utilizzare degli appositi presidi respiratori.
Mask, bottiglia o acapella. Sono presidi che applicano pressione positiva alle vie aeree, provocandone
le seguenti modifiche:
• Aumenta la pressione intra alveolare
• Allunga i tempi di espirazione e pertanto i tempi in cui l’aria all’interno dei polmoni
• Favorisce la detersione bronchiale
Presidi respiratori
In diverse fasi della riabilitazione si possono utilizzare anche presidi di incentivazione flusso volume.
Gli incentivatori di flusso principalmente faranno lavorare il PZ sulla velocità dell’aria inspirata
avendo come feedback delle palline che si muoveranno nell’atto inspiratorio.
Gli incentivatori di volume invece favoriranno la quantità di aria inspirata e quindi la riespansione
polmonare, mirate alla risoluzioni delle atalettasie da compressione o da ostruzione. L’utilità di tali presidi consiste, dopo un corretto addestramento da parte del terapista, nell’auto
somministrazione per i buoni feedback visivi che danno al paziente.
In diverse fasi della riabilitazione si possono utilizzare degli incentivatori di flusso e di volume
Gli incentivatori di flusso principalmente faranno lavorare il PZ sulla velocità dell’aria inspirata
avendo come feedback delle palline che si muoveranno nell’atto inspiratorio.
Gli incentivatori di volume invece favoriranno la quantità di aria inspirata e quindi la riespansione
polmonare, mirate alla risoluzioni delle atalettasie da compressione o da ostruzione.
L’utilità di tali presidi consiste, dopo un corretto addestramento da parte del terapista, nell’auto
somministrazione per i buoni feedback visivi che danno al paziente.