Fisioterapia Maniscalco

La Borsite

CHE COS’E’?

La  borsite è un processo infiammatorio a carico della borsa sierosa di un’articolazione.

Le borse sierose all’interno del corpo sono moltissime e sono formate da una piccola sacca di liquido sinoviale situata nelle articolazioni, che può trovarsi interposta tra due tendini, oppure tra tendini ed ossa.

La sua funzione principale è di fornire protezione alle strutture corporee che sono sottoposte ad attrito e frizione; inoltre la presenza della borsa sinoviale consente sia una migliore distribuzione dei carichi a cui vengono sottoposte le articolazioni, che l’esecuzione del movimento con maggiore fluidità. Non tutte le borse sierose però vengono colpite con la stessa frequenza e quelle più generalmente interessate dai sintomi dell’infiammazione sono:

  • Borsite oleocranica: molto comune in alcune tipologie di sport da contatto come il rugby, il wrestling, il pugilato e il combattimento. In quest’ultimi casi, spesso si tratta di cadute sul gomito. 

Altra causa molto frequente della borsite del gomito, è una  pressione forte e prolungata esercitata sul gomito (appoggio continuato su questa articolazione, tipico di chi trascorre molto tempo seduto al tavolo di lavoro).

  • Borsite trocanterica:  provoca la sindrome definita come  “anca a scatto”, è il risultato di un’aumentata tensione dei muscoli e dei tendini che circondano l’anca. Di conseguenza le persone che praticano sport come la corsa ed il ballo, o che comunque richiedono il continuo piegamento a livello dell’anca sono più propensi a soffrirne.
  • Borsite del ginocchio: due strutture possono essere coinvolte nella manifestazione della patologia; la borsa prerotulea (prepatellare), che si trova superiormente rispetto alla rotula; o la borsa infrapatellare, collocata inferiormente rispetto alla rotula. In entrambe le condizione, la patologia si verifica in seguito ad inginocchiamenti ripetuti su superfici dure, o a frequenti contatti o cadute al suolo come può avvenire in attività sportive simili alla pallavolo, al calcio, o al rugby.

 

COME SI MANIFESTA?

I sintomi più frequentemente correlati alla patologia sono il dolore e la rigidità e si manifestano durante e dopo il movimento. A causa del processo infiammatorio in atto nell’articolazione interessata questa si presenta gonfia, dolorante e calda alla palpazione. Possono anche manifestarsi lividi e stati febbrili, spesso associati nel caso di versamenti ematici.

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SONO TUTTE UGUALI?

Questa infiammazione può essere distinta per il meccanismo eziopatologico che ne è alla base in:

  • Borsite emorragica: si verifica in seguito ad eventi traumatici e ad incidenti ed è provocata da uno stravaso ematico.
  • Borsite infiammatoria: la tipologia più frequente, che può essere a sua volta causata da fenomeni di natura:
    fisica (borsite da sfregamento): si instaura per via di un sovraccarico funzionale, comune in chi svolge attività lavorative o sportive caratterizzate da movimenti ripetuti, che comportano un eccessivo sfregamento tra il tendine e la borsa sovrastante. La sua comparsa è lenta e tende a peggiorare nel tempo.
    chimica (borsite chimica): i sintomi non si discostano da quelli precedentemente descritti, ma derivano dall’ accumulo di sostanze
    infiammatorie.
    settica (borsite settica): l’insorgenza è provocata da batteri che entrano in contatto con la borsa sierosa, attraverso una lesione
    cutanea. Quando viene diagnosticata è essenziale iniziare una terapia antibiotica ed eseguire un’accurata pulizia della cute.
  • Borsite reumatica: si manifesta secondariamente in pazienti affetti da malattie reumatiche, quali gotta o l’artrite reumatoide.

 

COME SI FA LA DIAGNOSI?

Il paziente che avverte dolore invalidante e prolungato ad un’articolazione, che appare tumefatta e gonfia, soprattutto in seguito all’esercizio fisico, deve prontamente rivolgersi ad un medico. In seguito ad un’accurata visita, lo specialista sarà in grado di indicare le indagini adeguate per determinare la causa della borsite. Tra quelle che risultano utili per fornire un quadro clinico della situazione troviamo:

  • Radiografie: necessarie per individuare o meno la presenza di fratture o alterazioni di altra natura a livello dell’osso;
  • Ecografia: che permette di esaminare sia la condizione e il contenuto della borsa sinoviale che di valutare il coinvolgimento di altre strutture nel processo infiammatorio.
  • Risonanza Magnetica Nucleare: per chiarire il quadro diagnostico, in caso di dubbi.
  • Esami del sangue ed analisi del liquido sinoviale: per determinare se la causa della borsite è di natura infettiva, attraverso l’analisi della composizione del liquido e la presenza di eventuali agenti patogeni responsabili dell’infezione.

 

CONSIGLI PER LA PREVENZIONE

Prevenire la borsite è possibile ed è importante che chi ne abbia già sofferto, attui un comportamento che possa evitare una riacutizzazione della patologia. Prima di tutto, si deve evitare di mantenere la stessa posizione per un tempo troppo prolungato, soprattutto se sottopone il corpo ad una pressione importante. 
Durante l’attività fisica è poi importante eseguire un riscaldamento specifico e mantenere una postura adeguata. In particolare in sport di contatto, può essere utile indossare imbottiture per proteggere le articolazioni da traumatismi ripetuti. I soggetti interessati, inoltre,  devono prestare ulteriore attenzione anche al loro peso, per evitare un sovraccarico articolare.

 

COME SI CURA LA BORSITE?

Per quanto riguarda il trattamento della borsite, il riposo è indispensabile, per ridurre i sintomi dell’infiammazione; quando esso non può essere eseguito, ad esempio nel caso in cui l’attività da evitare sia il proprio lavoro, si consiglia quanto meno di ridurre il mantenimento di determinate posizioni.

Dopo l’attività sportiva, l’applicazione di ghiaccio anche diverse volte al giorno per massimo 20 minuti  può svolgere una buona azione antinfiammatoria, oppure in casi più ingravescenti l’assunzione di antinfiammatori orali o locali permette di ridurre temporaneamente lo stimolo algico e l’edema.

Nel caso di borsite settica, diagnosticata tramite l’analisi del liquido sieroso, si deve procedere con la somministrazione di antibiotici batterio-specifici; le infiltrazioni sono un’altra soluzione frequentemente utilizzata per migliorare la sensazione dolorifica, ma è importante che questa terapia venga effettuata solo dopo aver escluso la causa infettiva.

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Un’opzione di trattamento della patologia non invasiva e spesso risolutiva, è rappresentata dal trattamento riabilitativo.

Il fisioterapista dispone di diversi strumenti terapeutici, come lo svolgimento di esercizi volti ad allungare e rinforzare i muscoli interessati (chinesiterapia); ad esempio nel caso di una borsite trocanterica, il paziente eseguirà esercizi di stretching della bendelletta ileo-tibiale o del piriforme, per diminuire la tensione esercitata da questi tendini sulle sottostanti borse.

Inoltre per favorire la riduzione dell’edema nella zona interessata, il linfodrenaggio rappresenta un’eccellente terapia manuale che consente di ridurre il gonfiore articolare, soprattutto se eseguita in combinazione con la tecarterapia, così da diminuire progressivamente la sintomatologia dolorifica.

Altre utili opzioni della terapia strumentale sono il laser ad alta intensità, che favorisce la rimozione delle sostanze nocive prodotte durante l’infiammazione; mentre nel caso di una borsite ormai divenuta cronica, è importante cercare di ridurre e disorganizzare l’edema, per cui si può intervenire con gli ultrasuoni o in alternativa con le onde d’urto.

 

Dott. Ft. Angela Maria Polidori

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