FAQ – Le domande più frequenti: Il cortisone fa male? Il cortisone capostipite dei farmaci steroidei (doping) è estremamente utile ai fini antinfiammatori (es. capsuliti della spalla). L’infiltrazione deve essere eseguita nello spazio articolare da personale esperto e qualificato (ortopedico, fisiatra, medico dello sport). È controindicato in pazienti diabetici e cardiopatici. È inoltre sconsigliato nelle patologie tendinee soprattutto se le infiltrazioni vengono eseguite più volte ed in tempi troppo ravvicinati. In caso di lesione del tendine bisogna sempre operarsi? Un paziente con lesione tendinea, può nonostante il dolore essere in grado di alzare il braccio. In caso di lesioni di modesta entità ed estensione, in questi soggetti, un ciclo di riabilitazione ben condotto, mirato quindi a stimolare i meccanismi di recupero muscolare e neurologici, può portare ad un buona funzionalità della spalla e a remissione completa del dolore. Viceversa, in caso di lesione tendinea importante è necessario l’intervento chirurgico, così come se dopo max 6 mesi di fisioterapia non si raggiungono risultati soddisfacenti (fallimento del trattamento conservativo). Nei pazienti più giovani ed attivi di solito si preferisce la riparazione immediata delle lesioni, per evitare, col tempo, il deterioramento dei tendini che devono essere trattati. Nei pazienti meno giovani invece? Le lesioni tendinee di spalla spesso si creano lentamente anche nel corso di diversi anni e sono caratterizzate da tessuti che ormai hanno una scarsa qualità e capacità meccanica. Quando dunque la riparazione chirurgica non è in grado di assicurare dei buoni risultati a causa di questo problema, la riabilitazione ben condotta e mirata a riattivare i giusti meccanismi di recupero, rimane una valida alternativa prima di esporre il paziente ad un intervento chirurgico dal risultato incerto. Per il mio dolore alla spalla il medico mi ha prescritto il laser, la tecar, le elettrostimolazioni e la magnetoterapia, a cosa servono? Sono importanti mezzi fisici che mirano a ridurre il dolore e l’infiammazione. A mio modo di vedere devono però, di buona norma, essere sempre associati a una buona kinesiterapia dedicata al riequilibrio posturale e al corretto bilanciamento muscolare che sono alla base di una buona biomeccanica articolare. In parole più semplici, andare sì a trattare il dolore e risolvere il “problema secondario”, ma poi andare alla radice del problema, al “problema primario”, ovvero alla causa dell’insorgenza del dolore, al perché è venuto il dolore per evitare che si ripresenti in futuro.