Fisioterapia Maniscalco

Distorsione di ginocchio

CHE COS’E’?

Un trauma distorsivo al ginocchio si verifica quando le strutture interessate al mantenimento della stabilità dell’articolazione (i legamenti), subiscono una sollecitazione eccessiva oltre la normale resistenza meccanica offerta.

Di norma uno o più legamenti subiscono sollecitazioni importanti, ma soltanto alcune delle fibre che li costituiscono vengono lesionate; se la lesione interessa tutte le fibre non si parla più di distorsione, ma di rottura. A seconda del meccanismo lesionale e dell’entità del trauma, inoltre, possono essere interessate anche componenti ossee (condili femorali, piatto tibiale…) e cartilaginee (menischi).

Le distorsioni al ginocchio interessano principalmente chi pratica costantemente attività sportive, in particolar modo il calcio, il rugby, la pallacanestro, l’hockey e, in linea generale, tutti quegli sport che implicano frequenti contatti con un avversario; ma anche nello sci si registrano frequenti episodi di distorsione quando il piede rimane vincolato al suolo mentre il ginocchio viene spinto verso l’interno o verso l’esterno (o a causa di un impatto traumatico o in seguito a un cambio di direzione improvviso).

Da un punto di vista prettamente clinico si distinguono 3 principali gradi di lesione:

I grado: meno del 10% delle fibre è danneggiato; dolenzia durante la deambulazione ma che non

limita la capacità del ginocchio di sostenere il peso del corpo.

II grado: lieve, meno del 50%, grave, più del 50% di fibre danneggiate; instabilità del ginocchio

durante il movimento o quando ci si mette in piedi; versamento più o meno marcato.

III grado: lesione completa o quasi di uno o più legamenti; importante instabilità del ginocchio,

impotenza funzionale, emartro.

A COSA PUO’ ESSERE DOVUTA?

Esistono alcuni fattori di rischio che possono aumentare la possibilità di avere un trauma distorsivo al ginocchio, tra questi menzioniamo: la scarsa coordinazione ed equilibrio; deficit di forza ed elasticità, mancanza di un adeguato riscaldamento pre-gara e condizioni ambientali avverse (terreno scivoloso, sconnesso, freddo eccessivo ecc…).

 

DIAGNOSI

La diagnosi, effettuata dal medico, viene raggiunta previa visita specialistica in cui si vanno a ricercare attraverso l’ispezione, la palpazione e l’utilizzo di tests adeguati al caso, i segni tipici di distorsione quali dolore, sotto carico e non, gonfiore, limitazione del movimento, deformità, shift…

In caso di trauma severo un accurato controllo radiografico del ginocchio va sempre effettuato per escludere eventuali fratture che potrebbero complicare il quadro clinico.

La Risonanza Magnetica rappresenta l’esame d’elezione per lo studio preciso ed accurato dell’entità della lesione.

 

QUAL’E’ IL TRATTAMENTO? COME SI PUO’ CURARE?

Il Trattamento prevede in un primo momento, la fase acuta, l’applicazione di un protocollo atto a ridurre il dolore ed il gonfiore. Questo comprende:

Riposo del ginocchio e l’immobilizzazione

 L’applicazione di ghiaccio sull’articolazione per non più di 20-30 minuti

 La Compressione del ginocchio con una fasciatura elastica

 L’Elevazione dell’articolazione mettendola in scarico

In un secondo momento, è importante eseguire sedute di Fisioterapia e riabilitazione per recuperare la forza, il movimento e la funzionalità del ginocchio. Verrà eseguita quindi della kinesiterapia. La riabilitazione in piscina, ovvero l’idrokinesiterapia è particolarmente indicata se il paziente ha difficoltà a stare in piedi.

Ci si avvale anche di strumenti di terapia fisica che aiutano ad accelerare i tempi di recupero come: la magnetoterapia, gli ultrasuoni, la tecarterapia e la laserterapia, utili soprattutto in presenza di importante gonfiore e dolore.

Nel caso di lesione di 3° grado (rottura completa), spesso il trattamento conservativo può essere lo stesso delle distorsioni più lievi, con tempi di recupero naturalmente più lunghi. Tuttavia, se dopo aver eseguito un programma di fisioterapia e riabilitazione il ginocchio continua ed essere fortemente instabile, è consigliabile l’intervento chirurgico.

 

Dott. Daniele Giannetti

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