Fisioterapia Maniscalco

Artroscopia del ginocchio

Che cos’è?

L’artroscopia di ginocchio, consiste “nell’esplorare” tale articolazione mediante esame artroscopico. Questo esame viene effettuato introducendo nell’articolazione (attraverso due piccole incisioni della cute) uno strumento a fibre ottiche del diametro di appena 5mm ed altri speciali piccoli strumenti di diametro inferiore.

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Attraverso questa tecnica, viene esaminato attentamente l’interno dell’articolazione e verranno trattate le eventuali lesioni riscontrate. Al termine dell’intervento viene applicata una fasciatura compressiva che in genere è rimossa dopo un paio di giorni. Subito, si nota come il dolore non sia intenso, questo è uno dei vantaggi che offre questa tecnica, molto meno cruenta dell’intervento che veniva eseguito anni fà!. Un altro vantaggio dell’artroscopia è quello di garantire una rapida ripresa funzionale dell’arto operato che, con il nostro aiuto inizierà sin dal primo giorno post-intervento.

artroscopia del ginocchio 2Decorso clinico

Se l’intervento è eseguito in anestesia locale, si potrà iniziare a bere, alimentarsi ed alzarsi dal letto sin da subito. Nel caso invece di un’anestesia generale si può iniziare a bere acqua solo dopo due ore ed alzarsi dal letto dopo almeno tre ore (purchè accompagnato al suo fianco da una persona). Altra piccola accortezza è quella di stare 15 minuti seduto con le gambe fuori dal letto prima di alzarsi per la prima volta. È previsto che si possa avvertire qualche piccolo dolore in corrispondenza delle incisioni cutanee che solitamente scompaiono dopo poco tempo. Nel caso lo si desidera, si può, solo dopo il consenso del medico, assumere farmaci analgesici, purchè non a base di acetilsalicilico e i suoi derivati, per le note interferenze sulla coagulazione del sangue.

Rimossa la fasciatura potrà condurre l’auto, compatibilmente col dolore avvertito.

Per distendere la capsula articolare si introduce nel ginocchio della soluzione fisiologica. Questa è responsabile di un eventuale senso di fluttuazione e di tensione articolare; evenienza prevista e che regredisce con l’esecuzione degli esercizi a seguito illustrati e con la fisioterapia che dovrà svolgere con un nostro fisioterapista qualificato per almeno un mese circa.

In genere si riprende a camminare con una schema del passo corretto dopo una settimana e a poter svolgere una “corsetta blanda lineare” dopo circa 3 settimane. La ripresa sportiva in genere avviene verso le 4 settimane, ma numerosi variabili possono ridurre o allungare leggermente tale tempistica che pertanto è solo orientativa. In primis, l’individualità del paziente, ovvero ognuno è diverso dall’altro.

Secondo l’American Orthopaedic Society for Sports Medicine, sono oltre 4 milioni le artroscopie del ginocchio eseguite ogni anno nel mondo.

 

Trattamento Fisioterapico

In ambito fisioterapico post-intervento, sono consigliate:

  • la ionoforesi, allo scopo di ridurre lo stato infiammatorio
  • il linfodrenaggio allo scopo di ridurre l’edema, il gonfiore post-intervento
  • la massoterapia del quadricipite per migliorare la microcircolazione ematica della zona e quindi decongestionarla, oltre che a ridarle un po’ di trofismo muscolare.
  • La kinesiterapia allo scopo di riacquisire gradualmente, sotto una guida esperta, la completa escursione articolare,ovvero la “cosiddetta Rom” (Range Of Motion) ed anche un buon tono-trofismo muscolare.
  • La crioterapia, ovvero l’utilizzo di ghiaccio per i primi giorni dopo l’intervento (2-3 volte al dì per 20 max 30 min; in particolare dopo la seduta di fkt). Il ghiaccio infatti, permette grazie al suo effetto vasocostrittore, di ridurre il calibro dei vasi, consentendo così al ginocchio di non gonfiarsi!
  • In caso di ginocchio gonfio ed edema organizzato, potrebbe essere utile dell’ultrasuonoterapia per i suoi effetti antiedemigeni e fibrinolitici.

artroscopia del ginocchio 3Inizialmente la kinesiterapia sarà passiva, (ovvero l’arto sarà mosso dal fisioterapista), attivo/assistita (esercizio guidato in cui partecipa sia il paziente che il FT) ed infine prevalentemente attiva con esecuzione di esercizi sin da subito isometrici, poi concentrici anche contro notevole resistenza (resistenza manuale, da parte del terapista, o con pesi).

L’esercizio isometrico è un esercizio in cui il muscolo lavora ma la distanze tra i capi articolari rimane invariata; ovvero il muscolo si contrae ma non si produce movimento. (Es.“chiamo il muscolo e lo tengo stretto”).

Nell’esercizio concentrico invece, il muscolo contraendosi si accorcia producendo così il movimento delle leve scheletriche (es. estensione dell’arto, ovvero “tiro un calcio”).

Per aiutare il recupero articolare spesso superati i 90° di flessione ci si avvale della cyclette con durata e resistenza a incremento graduale.

Una volta ottenuta la completa escursione articolare, ci si concentrerà sul recupero del tono e della forza muscolare.

Molto importante è concentrarsi sulla propriocettività, cioè la capacità di percepire la posizione del proprio arto nello spazio e di rispondere a perturbazioni esterne (es. la buca), per evitare quindi distorsioni e recidive.

Per la rieducazione post-operatoria clicca qui.

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